La mediazione familiare è definita come “un percorso attraverso cui la coppia con l’aiuto di un terzo neutrale, imparziale e adeguatamente formato, tenta di trovare un accordo per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in conseguenza di una separazione o divorzio, all’interno del quadro legale vigente.”
Per capire fino in fondo questa definizione analizziamola più nel dettaglio:
Si parla di un “percorso” perché sono previsti una serie di incontri, solitamente un massimo di 10-12, focalizzati su questioni concrete. Tali incontri prevedono la presenza di entrambe le parti, anche se non sono esclusi gli incontri individuali.
“attraverso cui la coppia” si riferisce a qualsiasi genere di coppia, coniugata o non, convivente o non, omosessuale o eterosessuale, mista e così via!
“avvalendosi dell’aiuto di un terzo neutrale, imparziale e appositamente formato”, il giudice è per definizione equidistante mentre il mediatore è equivicino, assumendo così un ruolo opposto a quello del giudice. Il mediatore è imparziale perché il suo obiettivo è offrire sostegno ad entrambi i componenti della coppia.
Naturalmente gli accordi presi durante il percorso di mediazione devono essere praticabili dal punto di vista legale, quindi “nel rispetto del quadro legale vigente”.
Altre caratteristiche di questo percorso sono la confidenzialità, la riservatezza, la divisione del costo ed un primo incontro informativo gratuito.
Ad un livello formale la descrizione delle caratteristiche della mediazione familiare ha sicuramente un valore, tuttavia l’aspetto più importante della mediazione è la persona che realmente si trova nella condizione di separarsi dal compagno/a di vita con cui si ha condiviso tutto, ma spesso anche dai figli e dalla propria casa. Questa persona affronta il difficile compito di riorganizzare la propria vita sotto tanti punti di vista e dopo aver letto in che cosa consiste la mediazione familiare ad un livello formale potrebbe giustamente pensare:
“Ho già tanti problemi e cose per la testa, anche la mediazione non ce la faccio! Altre spese e poi dovrei incontrare il mio/ la mia ex e parlare dei nostri problemi con un estraneo… ma poi a che serve? Non voglio tornare indietro e già ci siamo accordati con gli avvocati!”
Queste remore sono comprensibili, tuttavia la mediazione familiare offre una grande opportunità che non troviamo nelle definizioni: proprio perché il momento è carico di dubbi, incertezze, spese e stress la mediazione ci permette di mettere uno STOP. In sede di mediazione è possibile fermarsi per riflettere, attenuare le emozioni negative grazie alla ricerca di soluzioni a problemi concreti, focalizzandosi sui bisogni reali e individuali degli ex partner.
Dobbiamo pensare che ciò che veniva naturale stando in coppia, come l’organizzazione della giornata, adesso è tutt’altro che semplice! La mediazione ha l’obiettivo di sostenere gli ex partner nel trovare un nuovo canale comunicativo per gestire la separazione ma soprattutto i figli, perché anche separandosi come coppia si rimarrà per sempre una coppia genitoriale!
Alcuni dubbi possono essere sciolti in questa sede, poiché l’obiettivo della mediazione familiare non è quello di riunire una coppia ma supportarla nelle sue scelte. Anche l’aspetto economico va ridimensionato, da un lato abbiamo la divisione della spesa tra i due ex partner e dall’altro dobbiamo pensare a tutte le spese che potrebbero derivare dalla difficoltà, attuale e futura, di trovare accordi soddisfacenti.
In tutte queste parole i figli non hanno ancora trovato un loro spazio, rappresentando bene come la separazione di mamma e papà spesso comporti proprio questo. È naturale che i genitori siano presi dalle questioni pratiche, che stiano affrontando un periodo di sofferenza e nonostante questo continuino le loro attività, perché si deve andare avanti. Ma per i bambini è diverso, i figli hanno diritto di essere corrisposti nei propri bisogni pratici ma anche emotivi, di essere pensati e accompagnati nella separazione dei genitori. Altro pregio della mediazione familiare è proprio quello di mettere al centro i figli, gli ex partner troveranno accordi nella direzione del benessere dei figli, che in fin dei conti è il benessere di mamma e papà.
BIBLIOGRAFIA
Pagliaroli, M. (2017). Il mediatore familiare: percorso formativo, qualità personali, competenze Professionali. Roma.