Cosa significa per me seguire un piano alimentare? Sono pronto a questo cambiamento? E se non riesco?
Cambiare stile alimentare può entusiasmarci oppure spaventarci, in ogni caso siamo di fronte ad un’opportunità:
Possiamo scegliere di andare incontro ai nostri bisogni fisici e psicologici, assumendo responsabilità e controllo sul nostro benessere, oppure subire passivamente la vita lasciandoci trasportare dalla corrente.
È una scelta impegnativa e possiamo sentirci spaventati, arrabbiati e confusi, ma non lasciamoci ingannare: rimandare, minimizzare e non pensarci significa prendere una decisione, quella di “scegliere di non scegliere”!
Ma perché accade questo? Perché rimando e ignoro la situazione quando sono consapevole che per me è sbagliato?
Il cibo e l’alimentazione sono legati alle esperienze piacevoli dalla componente emotiva, per questo si verifica l’autosabotaggio!
Molti abbandonano il piano alimentare ancora prima di concluderlo, nonostante vi sia una prescrizione medica precisa. Altri raggiungono il proprio obiettivo, per poi tornare alla situazione iniziale.
Cosa possiamo fare?
Attenersi al piano alimentare personalizzato significa cambiare alimentazione e stile di vita, confrontarsi con le proprie paure e difficoltà: il sostegno psicologico focalizzato sull’aderenza al piano alimentare è la base su cui costruire un cambiamento concreto e duraturo.
La rabbia, la confusione, la vergogna, l’insicurezza e la paura che sentiamo, trovano il loro spazio nei colloqui di sostegno: l’obiettivo è far emergere le emozioni, contenerle e poterle gestire, riprendendo il timone di noi stessi.
La conclusione sarà una riduzione delle emozioni negative e dei comportamenti di autosabotaggio, legati al cambiamento alimentare: è così che possiamo raggiungere il nostro obiettivo in modo completo e duraturo!
Per rispondere ai bisogni di chi è impegnato in questo cambiamento, il sostegno psicologico sarà focalizzato su alcuni “temi chiave”, a cui poter affiancare ulteriori approfondimenti ed interventi personalizzati:
- Consapevolezza emotiva: perché le nostre azioni nascono da pensieri ed emozioni, ciò significa che saper identificare le nostre emozioni ci permette di avere un controllo maggiore sulle nostre azioni!
- Lavoro sull’immagine corporea: sull’impatto emotivo di questa e sulle emozioni che ne derivano.
- Analisi del sostegno sociale: è fondamentale individuare chi può sostenerci durante questo percorso e chi invece può influenzarlo negativamente.
- Consapevolezza dei segnali di fame e sazietà: spesso non si mangia per fame ma a causa di abitudini o stati emotivi, è quindi importante aumentare la consapevolezza dei nostri segnali biologici di fame e sazietà.
- Automonitoraggio alimentare e del peso corporeo: la tecnica del “diario alimentare” permette di monitorare il peso e l’assunzione di cibo, approfondendo le circostanze che influenzano il comportamento alimentare.
Contattami per maggiori info adesso, prima di impegnarti nel cambiamento senza il giusto equipaggiamento. Non mangiarti le mani quando sarà troppo tardi!